Afganistan: firma di un accordo contro l’uso dei bambini soldato

30 gennaio 2011 – Il governo afgano si è impegnato domenica a prendere delle misure supplementari per proteggere i bambini colpiti dal conflitto armato nel paese, segnando un accordo destinato ad evitare il recrutamento di minori nelle forze di sicurezza nazionale e ad impedire altre violazioni perpetrate contro i bambini durante il conflitto.

Il Ministro degli Affari esteri, Zalmai Rassoul, il Rappresentante speciale dell’ONU nel paese, Staffan de Mistura, e il Rappresentante speciale dell’ONU sui bambini e sui conflitti, Radhika
Coomaraswamy, hanno cofirmato l’accordo tra il Governo e l’ONU. “Oggi, siamo riuniti per intraprendere un grande passo per un futuro migliore per i bambini dell’Afganistan. Non è solo responsabilità del governo. Tutta la comunità è chiamata a lavorare per la protezione di tutti i bambini dell’Afganistan”, ha dichiarato Zalmai Rassoul in occasione della cerimonia della firma.
Nell’aprile 2010, la polizia nazionale afgana (PNA) era stata classificata al nono posto tra i paesi che reclutano e utilizzano i bambini nei loro ranghi, nel rapporto del Segretario generale dell’ONU sui bambini nei conflitti armati.
Il governo afgano aveva reagito rapidamente ed aveva istituito, nel luglio 2010, un Comitato direttore interministeriale sui bambini e sui conflitti armati, composto da otto ministeri, dal capo della Direzione nazionale della sicurezza e dal Consigliere presidenziale dell’educazione e della sanità
“La firma di questo piano d’azione volto a bloccare l’utilizzo e il reclutamento dei bambini nelle forze di sicurezza nazionale afgane è una prima importante tappa per porre fine a tali pratiche”, si è felicitato dal canto suo Radhika Coomaraswamy.
“Ci felicitiamo della firma di questo accordo che segna un rinnovato impegno del governo afgano nel rafforzare il suo conformarsi alle norme internazionali, mettendo fine al reclutamento e all’utilizzo di bambini nelle forze di sicurezza”, ha affermato da parte sua il Rappresentante del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF), Peter Crowley.