Apertura della 41° sessione del Consiglio dei Diritti Umani

Il 24 giugno ha visto l’inizio della 41° sessione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra (24 giugno – 12 luglio). Con la partecipazione di numerosi esperti saranno esaminati più di 100 report su diverse tematiche quali diritto all’educazione, salute, migranti, libertà di espressione, razzismo, prevenzione del genocidio, povertà estrema, tratta di esseri umani. Avranno luogo dibattiti pubblici e eventi paralleli su una molteplicità di temi.

La sessione si è aperta con il discorso di Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, che ha offerto una panoramica sul rispetto e sulle violazioni dei diritti umani nel mondo, toccando temi ad essi strettamente collegati e di estrema attualità. Nella vastità degli argomenti trattati, un’attenzione particolare è stata riservata ai sospettati di affiliazione all’ISIS e alle loro famiglie, relativamente alla necessità di garantire giusti processi e non detenzioni arbitrarie. È stato fatto riferimento alla drammatica situazione in Siria, alle esecuzioni arbitrarie in Arabia Saudita e ai minori condannati a morte in Iran. Necessario il riferimento alle profonde violazioni di diritti umani in Sudan, Myanmar, Cameroon, Libia e Filippine. 

L’Alto Commissario si è congratulata per gli sforzi del Governo tunisino nel consolidamento della democrazia e dello stato di diritto nel rispetto dei diritti umani. Ha, invece, espresso preoccupazione per gli atti di violenza e per il suo incitamento sulla base di motivi religiosi, menzionando l’attuale situazione in Sri Lanka. Ha incentivato Nicaragua, Guatemala e El Salvador a non adottare misure che ostacolino il perseguimento di gravi violazioni e ha sottolineato i progressi effettuati da Messico e Panama. Si è espressa in materia di tecnologia digitale e di protezione sociale universale, di cambio climatico e sviluppo sostenibile. 

Michelle Bachelet si è congratulata per le politiche migratorie attuate in Portogallo esprimendo il suo disappunto per l’infelice tendenza alla criminalizzazione della compassione umana nei confronti dei migranti, informando che, il solo scorso mese, sono state registrati 100 casi di  persone arrestate o processate in Europa per atti quali la distribuzione di cibo o l’aver aiutato a trovare un riparo per la notte. 

Per consultare il discorso completo clicca qui.