Apertura della 42a sessione del Consiglio per i Diritti Umani

La 42a sessione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite si è aperta a Ginevra il 9 settembre e si concluderà il 27 settembre.  Questa sessione sarà caratterizzata da dibattiti, saranno presentati numerosi rapporti dai titolari dei mandati per le Procedure Speciali(Special Procedures), e inoltre saranno organizzati dei side-event su diverse questioni inerenti ai diritti umani, con particolare attenzione ai diritti delle popolazioni indigene.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha identificato diverse sfide che ci attendono oggi. In particolare, ha sottolineato come il cambiamento climatico stia diventando una minaccia globale per i diritti umani.

Infatti, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), i cambiamenti climatici causeranno all’incirca 250.000 morti all’anno tra il 2030 e il 2050 a causa di stress termico, malnutrizione, malattie, ecc. In quanto tale, questa situazione globale avrà un impatto sul piano istituzionale, politico, sociale e sul tessuto culturale di ogni stato. Pertanto, l’Alto Commissario ha fatto appello a ciascuno Stato affinché promuova i diritti di tutti in un ambiente sano e sostenibile proteggendo le persone colpite dai cambiamenti climatici.

In particolare, l’Alto Commissario ha delineato cinque punti chiavedell’azione per la lotta ai cambiamenti climatici:

In primo luogo, il cambiamento climatico mina i diritti, lo sviluppo e la pace.  L’Alto Commissario ha indicato regioni vulnerabili come il Sahel, il Burkina Faso, il Mali e il Niger.

In secondo luogo, un’efficace azione per il clima richiede un’ampia e significativa partecipazione delle persone che vivono in aree vulnerabili. È quindi essenziale proteggere i diritti di tutti i popoli indigeni, compreso il loro diritto a partecipare al processo di elaborazione delle politiche pubbliche ambientali. In diversi casi, le istituzioni per lo sviluppo e la finanza hanno messo in atto azioni per il cambiamento climatico, ma hanno danneggiato i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali. Michelle Bachelet ha inoltre esortato gli Stati a istituire garanzie sui diritti umani con la partecipazione e l’accesso all’informazione e alla giustizia.

In terzo luogo, è doveroso proteggere coloro che difendono l’ambiente.Risulta dunque necessario che gli Stati proteggano i difensori dell’ambiente, in particolare quelli attaccati in America Latina a causa del loro impegno nella difesa dei diritti degli indigeni.

In quarto luogo, le aree più colpite sono le prime ad affrontare efficacemente il problema, ma devono essere protette e supportate in quanto esse, in particolare le piccole nazioni insulari, sono soggette ai peggiori effetti catastrofici dei cambiamenti climatici.

Infine, gli affari sono cruciali per l’azione contro il cambiamento climatico. Le aziende hanno la grande responsabilità di rispettare i diritti umani in linea con i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani. Ciò richiede coerenza politica a livello nazionale e internazionale.

L’Alto Commissario ha sottolineato anche altre situazioni nazionali con specifiche questioni relative ai diritti umani, come quelle che si verificano nella Repubblica Democratica del Congo, a Gaza, in Nicaragua, in Ucraina, in Venezuela, in Yemen, in Sudan, in Zimbabwe, in Tanzania, in Burundi, in Sudafrica, in Cina, in India, in Pakistan, in Myanmar, in Cambogia, in Afghanistan, in Siria, nei Territori palestinesi occupati, in Algeria, negli Stati Uniti, in Messico e nei paesi centroamericani, in Kazakistan e nella Federazione Russa. Queste violazioni sono legate a uccisioni extragiudiziali, sparizioni forzate, arresti e detenzioni arbitrarie, violenza xenofoba, violenza sessuale, escalation militare, violazioni dei diritti e abusi sui migranti.

Per questo motivo Michelle Bachelet ha invitato i rispettivi governi all’azione e ha concluso affermando che sono stati ottenuti molti risultati in questa direzione, tuttavia vi sono nuove sfide che devono ancora essere affrontate.

 

Il testo completo del discorso dell’Alto Commissario è reperibile qui.