Da Lampedusa a Ginevra: il secondo UPR dell’Italia

Lunedì 27
ottobre nella sala XX delle Nazioni Unite a Ginevra si è tenuto il secondo
ciclo della Revisione Periodica Universale dell’Italia. 

Lapo
Pistelli,
Vice-Ministro degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale
nella sua
dichiarazione di apertura ha affermato che il nuovo Governo sta accelerando il
processo di implementazione delle raccomandazioni internazionali, ad esempio in materia di
cybercrimine, di diritti dei lavoratori immigranti e delle loro famiglie, di tortura e anche per quanto
riguarda la creazione di un istituto ad hoc per la protezione dei
Diritti Umani in ossequio ai Principi di Parigi. Pistelli ha
sottolineato anche come delle 78 raccomandazioni proposte 74 siano state
accettate dall’Italia. Durante il dialogo interattivo,
diversi rappresentanti degli Stati membri si sono congratulati con il Governo
Italiano per gli sforzi sostenuti per attuare le raccomandazioni del primo
ciclo dello UPR e per i significativi passi avanti compiuti. I temi caldi trattati sono stati in
materia di: immigrazione ricordando le migliaia di vittime
salvate dal mare e le persone arrestate per traffico di esseri umani con l’operazione “Mare Nostrum”; lotta contro la tratta degli esseri umani e la violenza, con particolare attenzione a quella domestica e
familiare; discriminazione e xenofobia (compresi gli
LGBT); integrazione
dei gruppi più vulnerabili (disabili, immigranti e donne) attraverso un’adeguata educazione e
assistenza. IIMA e VIDES, insieme ad altre ONG, hanno presentato un rapporto
congiunto proprio su tali temi oltre che sul problema dell’occupazione
giovanile. Hanno anche svolto un’attività di lobbying nei confronti di molti
Stati membri per includere tali questioni nel dialogo interattivo. Rispetto alla
spinosa questione dell’immigrazione, Pistelli ha affermato: “Quelli che
conoscono Lampedusa sanno che quest’isola non è la porta dell’Europa, ma una
roccia nel mare, su cui stanno attualmente transitando migliaia di migranti. La
questione migratoria non è una problematica italiana, ma una sfida globale”. Ed
ha esortato gli Stati presenti, europei e non, a cercare risposte comuni.
In
conclusione, il portavoce dello Stato italiano ha ricordato che si è
consapevoli che c’è ancora molto da fare, ma che si sta progredendo passo dopo
passo per garantire la tutela dei diritti umani in Italia.

[1] Il rapporto finale del primo esame periodico
universale dell’Italia è costituito dal rapporto del Gruppo di Lavoro
A/HRC/14/4