L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani presenta il proprio rapporto annuale al Consiglio dei Diritti Umani

Il 2 marzo 2012 Navy Pillay, Alto Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, ha presentato il proprio rapporto annuale al Consiglio dei Diritti Umani.
Navy Pillay ha affermato che il 2011 è stato un anno cruciale per i diritti umani, un anno caratterizzato da “sfide ai diritti umani legate alla crisi dell’economia globale e a crisi climatiche, energetiche e alimentari; carestie nel Corno d’Africa; conflitti armati; razzismo e xenofobia; povertà persistenteˮ. La signora Pillay ha inoltre ricordato la mobilitazione della società civile contro alcuni governi autoritari del mondo arabo.

Successivamente, l’Alto Commissario ha affrontato la questione dei meccanismi di difesa dei diritti umani. E’ stata espressa soddisfazione per l’istituzione di diversi nuovi meccanismi nel corso dell’ultimo anno (due nuovi mandati tematici, tre nuovi mandati paese). Inoltre, nel corso del 2011 il Comitato sulle Sparizioni Forzate ha tenuto la sua prima sessione, e il Comitato sui Diritti delle Persone Disabili ha esaminato il primo rapporto statale. D’altro canto, Navy Pillay ha insistito sulla necessità di rafforzare il sistema dei treaty bodies, attraverso processi intergovernativi ed un adeguato impiego di risorse.
L’Alto Commissario si è detto estremamente preoccupato per l’aumento di pratiche xenofobiche e discriminatorie in tutto il mondo. In particolare, Navy Pillay ha sottolineato che: la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere è ancora diffusa; le minoranze religiose sono sempre piú colpite nella violenza settaria; le popolazioni indigene continuano a perdere le proprie terre native. Nondimeno, nel 2011 sono stati fatti considerevoli progressi per quanto riguarda la protezione dei diritti delle persone disabili. Uno dei principali risultati raggiunti in questo campo è stata l’istituzione della UN Partnership to Promote the Rights of Persons with Disabilities, supportata da un fondo fiduciario alimentato da vari donatori.
In seguito, Navy Pillay ha affermato che un’idea di sviluppo fondata sui diritti umani è essenziale per affrontare le attuali sfide economiche, sociali e politiche. L’Alto Commisario ha inoltre posto l’accento sullo stretto legame esistente tra diritti umani (compreso il diritto allo sviluppo), Millennium Development Goals e l’agenda per lo sviluppo post-2015.
Per quanto riguarda le questioni migratorie, nel 2011 l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani (OHCHR) ha fatto un grande sforzo per combattere la criminalizzazione dei migranti irregolari ed aumentare la consapevolezza delle violazioni dei loro diritti umani. Navy Pillay ha quindi invitato i governi a trovare alternative efficaci alla detenzione degli immigrati. In terzo luogo, ha accolto con favore una recente sentenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo, la quale ha stabilito che uno Stato viola il diritto internazionale dei diritti umani quando espelle collettivamente dei migranti intercettati in alto mare.
Pillay ha evidenziato il lavoro fatto dall’OHCHR nell’assistere le transizioni democratiche in Medio Oriente e Nord Africa. Nel contesto della costruzione di Stati e democrazie, particolare importanza è stata data alla riparazione di passate violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. In aggiunta, l’OHCHR ha aiutato alcuni Stati nell’istituzione di politiche di sicurezza e misure antiterrorismo conformi al diritto internazionale dei diritti umani.
Navy Pillay ha inoltre espresso preoccupazione per la risposta violenta di alcuni governi nei confronti del pacifico esercizio della libertà di espressione e della difesa dei diritti umani. Particolarmente allarmante è l’aumento delle esecuzioni in Iran e Iraq. D’altra parte, alcuni sviluppi incoraggianti sono giunti da paesi come la Mongolia (che ha firmato il Secondo Protocollo Facoltativo della ICCPR), il Giappone (che non ha emesso condanne a morte da più di un anno) e la Cina (il cui governo ha ospitato il primo seminario dell’OHCHR sulla pena di morte nel novembre del 2011).
La signora Pillay ha dichiarato che l’OHCHR si sta impegnando a risolvere le cause della violenza in tutto il mondo, a proteggere i civili e ad evitare che le violazioni dei diritti umani restino impunite. In questo contesto, sarebbe opportuno agire immediatamente in Sudan e Sudan del Sud, due paesi che stanno lottando per contenere intensi combattimenti e violenze tra comunità.
Infine, l’Alto Commissario ha descritto le attività dell’OHCHR in alcuni paesi specifici. Il governo del Nepal ha deciso di non prolungare il mandato dell’OHCHR in Nepal, ma l’organismo rimane a disposizione per supportare la difesa dei diritti umani nel paese asiatico. D’altro canto, i mandati dell’OHCHR sono stati estesi in Cambogia e in Guatemala, mentre lo Yemen ha recentemente invitato l’OHCHR a creare un ufficio nel suo territorio. Infine, Navy Pillay si è augurata che i colloqui con le autorità iraniane si concludano con l’organizzazione di una visita ufficiale dell’Alto Commissario in Iran.

Per maggiori informazioni:
http://www.ohchr.org/en/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=11896&LangID=E