Il Diritto all’Educazione – Verso un rinnovato impegno all’Educazione

Il 19 novembre 2019, tra i numerosi eventi che hanno caratterizzato la cerimonia celebrativa dei trent’anni della Convenzione per i diritti del fanciullo, la Rappresentanza Permanente della Santa Sede ha organizzato il side event “The Right to Education- Towards a Renewed Commitment to Education ( il diritto all’educazione- Verso un rinnovato impegno per l’educazione) che si è tenuto nella sala XXIV di Palais des Nations a Ginevra.

L’evento è stato co-sponsorizzato dalle missioni permanenti delle Filippine, dello Zambia, della Polonia, della Santa Sede, del Libano e della Missione Permanente del Sovrano Ordine di Malta e dalle associazioni: Caritas in Veritate Foundation, OIDEL, OIEC, BICE, Caritas Internationalis, Istituto Internazionale Maria Ausiliatrice (IIMA), New Humanity, Forum Geneve.

L’evento è stato moderato da S.E. l’Arcivescovo Ivan Jurkovič, che nella sua nota introduttiva ha rimarcato il ruolo dell’educazione nel rinnovare la centralità della persona umana.

Nel suo discorso di apertura, S.E. il Cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica della Santa Sede, ha sottolineato che la via verso una educazione umanizzante passa attraverso un patto educativo globale “che ciascuno si impegnerà ad attuare nel proprio ambito e diffondere il più possibile per generare un cambiamento di mentalità attraverso l’educazione”.

Il diritto all’educazione, quindi, può essere visto come la pietra angolare per la protezione degli altri diritti umani.

Benyam Dawit MEZMUR, membro del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti del fanciullo, ha sottolineato l’importanza dell’educazione per il pieno godimento degli altri diritti. Ha inoltre riconosciuto I grandi passi fatti in questi trent’anni di convenzione dei diritti del fanciullo asserendo che è stato possibile raggiungere moltissimi bambini anche nelle regioni più remote. In questo momento, è necessario creare una cultura dei diritti dei bambini attraverso una educazione a questi ultimi e creando degli spazi per i bambini, evitando il rischio di parlare di agire anziché agire.

Chantal PAISANT, rappresentante dell’UNESCO e membro del Catholic Child Bureau, ha sottolineato l’importanza dell’educazione per le persone con disabilità e della cultura del rispetto. Al fine di promuovere società inclusive, l’educazione dovrebbe aiutare, da un lato, a concepire la società umana come pluralistica e, dall’altro, dovrebbe impegnarsi a costruire e relazionarsi con “l’altro, il diverso”.

Jan DE GROOF, professore presso il Collegio d’Europa (Bruges, Belgio) e presso la National Research University – Higher School of Economics (Mosca, Russia), Cattedra UNESCO per il diritto all’istruzione ed ex incaricato dell’UNESCO ha messo in luce le difficoltà di raggiungere il diritto a un’educazione liberale e pluralistica affermando che i governi, con l’obiettivo di plasmare una democrazia vibrante, debbano garantire il pluralismo educativo e promuovere l’accesso a scuole private e pubbliche poiché il futuro di ogni bambino passa attraverso l’educazione.

Inès de FRANCLIEU, fondatrice di Com’ je t’aime, si è concentrata sull’educazione sessuale e affettiva dei bambini e sull’importanza di quest’ultima per la stabilità della persona e di conseguenza della comunità.

Gli interventi dei relatori sono stati intervallati da video che presentavano quattro casi studio: quello dell’OIEC nelle Filippine, del “Progetto Fratelli” in Libano, delle attività della Fondazione Proveda in Guatemala e della risposta di emergenza durante la crisi dell’Ebola da parte di Missioni Don Bosco in Sierra Leone.