Il Social Forum 2011

Il Social Forum 2011 si è svolto dal 3 al 5 ottobre nella sala XVIII presso Palais des Nations a Ginevra. Il Social Forum, dedicato alla commemorazione del venticinquesimo anniversario della Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo, si è focalizzato su tre temi principali:
1) la promozione e l’effettiva realizzazione del diritto allo sviluppo;
2) le misure e le azioni necessarie a realizzare il diritto allo sviluppo per tutti a livello locale, nazionale, regionale ed internazionale;
3) l’assistenza e la cooperazione internazionale.
Durante le tre sessioni del Social Forum si é assistito a presentazioni di oratori, interventi da parte delle delegazioni nazionali, contributi da parte della società civile (ONG), dibattiti, brevi proiezioni di film e documentari sulla piena realizzazione del diritto allo sviluppo. 
Nel corso della prima giornata  é stata posta l’attenzione sulla “promozione e l’effettiva realizzazione del diritto allo sviluppo, nel contesto della commemorazione del venticinquesimo anniversario della Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo”. A seguito di una breve introduzione da parte del Presidente della seduta-Rapporteur S.E. Minelik Alemu Getahun, il tema é stato commentato brevemente anche da S.E. Laura Dupuy Lasserre, Presidente del Consiglio dei Diritti Umani. Al termine della relazione del Sig. Singh, Special Rapporteur sul Diritto all’Educazione, IIMA é intervenuta nel corso del dialogo interattivo. Durante l’intervento, Lorenza Pastore, a nome di IIMA, ha ribadito che l’educazione é un elemento chiave per la realizzazione dello sviluppo sociale ed economico. Lorenza Pastore ha, inoltre, sottolineato la necessità di investire nell’educazione secondaria e superiore, di condurre politiche educative e di mercato del lavoro in sintonia tra loro, di garantire un livello di qualità nell’educazione e di sviluppare un accordo globale per lo sviluppo.La seconda giornata si é svolta all’insegna delle “Misure e delle azioni necessarie a realizzare il diritto allo sviluppo per ogni persona a livello locale, regionale, nazionale ed internazionale”. Nel corso dell’incontro gli intervenenti hanno espresso la necessità di tradurre in realtà il Diritto allo Sviluppo, al di là di un discorso meramente teorico e legale. È stato posto l’accento sul fatto che il Diritto allo Sviluppo é universale, quindi dovrebbe essere accesso accessibile per chiunque, incluse le fasce dei gruppi più vulnerabili come ad esempio persone disabili, immigrati, indigeni, minoranze, donne e bambini. Inoltre, é stato messo in evidenza il fatto che i diritti umani sono promotori dello sviluppo, come lo sono anche l’inclusione sociale e la giustizia. Nel corso del Forum si é ripetuto che il diritto all’educazione é uno strumento essenziale per raggiungere lo sviluppo. Particolare attenzione é stata prestata al concetto di partecipazione, un elemento fondamentale per la società civile nei paesi democratici. Rimane significativo il ruolo giocato dalla cultura e dall’arte nello sviluppo, di cui va preservato il potere di critica che essa può esercitare nei confronti della società. Nonostante il fatto che l’integrazione del Diritto allo Sviluppo al diritto internazionale rappresenti una questione complessa, quest’ultimo rimane uno strumento rilevante per la sua promozione e realizzazione.
L’ultima tavola rotonda ha trattato il tema della “Cooperazione e dell’Assistenza internazionale, nonché della promozione di un ambiente favorevole alla realizzazione del diritto allo sviluppo”. Gli intervenenti, i rappresentanti di stato e gli esponenti delle ONG sono convenuti sul fatto che tutti gli attori della società dovrebbero contribuire alla realizzazione del diritto allo sviluppo, ed in particolar modo le ONG. Gli Stati ed i rispettivi governi dovrebbero garantire a questi attori libero accesso in ogni settore, dove vengono prese decisioni importanti. Il dibattito ha dimostrato che la cooperazione internazionale é fondamentale per trovare nuove soluzioni a recenti problemi. Il fenomeno del cambiamento climatico, che mina alla base sia i diritti umani sia lo sviluppo, può essere risolto attraverso l’erogazione di un’energia “più pulita” ed investendo nella cosiddetta “economia verde”. Per ottenere questo risultato, dovremmo sostituire il paradigma tradizionale della crescita economica globale con quello delle energie rinnovabili, considerando dunque la giustizia climatica una priorità per il pieno riconoscimento del Diritto allo Sviluppo. Numerosi partecipanti hanno manifestato le loro preoccupazioni riguardo alla difficoltà di perseguire la politica degli Obiettivi del Millennio (ODM), quando i governi li utilizzano come pretesti per giustificare gli sfratti e le rimozioni forzate di persone che si trovano già ai margini della società.

La conferenza é terminata con una discussione sull’importanza di una nuova architettura internazionale dello sviluppo, in grado di incorporare il rispetto dei diritti umani nel settore del commercio internazionale, nel mondo della finanza e degli investimenti privati. Infine, diversi relatori hanno citato la “Dichiarazione di Rio sul tema dell’Ambiente e dello Sviluppo”, evidenziando che essa é un’occasione per promuovere i diritti umani e lo sviluppo sostenibile.