La crisi nel corno d’Africa: promuovere un approccio basato sulla protezione dei diritti umani

Il 23 Settembre 2011, l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite ha sponsorizzato un side-event dal titolo “La crisi nel Corno d’Africa: Promuovere un approccio basato sui diritti umani”, al fine di aprire un dibattito per identificare soluzioni sostenibili della crisi ed evitare che situazioni analoghe si ripropongano in futuro. L’ Ambasciatore Laura Dupuy Lassare, Presidente del Consiglio dei diritti umani, ha moderato il panel composto da stimati relatori. Pur presentando distinte metodologie affini ai propri settori di competenza, gli speakers hanno riconosciuto all’unanimità il dovere  della comunità internazionale di intervenire nei paesi in via di sviluppo prima che si arrivi ad una situazione di emergenza  come appunto in Somalia. Inserendo la crisi in un contesto globale, Kyung-wha Kang, Vice Commissione per i Diritti Umani, ha dichiarato che a causa del forte aumento dei prezzi del cibo, che hanno raggiunto il massimo storico lo scorso febbraio, il Corno d’Africa “si fa carico della crisi alimentare globale”. 

Pertanto è dovere collettivo trovare soluzioni condivise per destinare risorse finanziarie e fornire aiuti mirati e costruttivi ai paesi del Corno d’Africa. Kang ha incoraggiato l’adozione di misure di prevenzione a lungo termine al fine di soddisfare i beni di prima necessità (cibo ed acqua potabile). Infine, ha sollecitato un coordinamento delle Nazioni Unite per garantire azioni umanitarie adeguate, in conformità con il principio “primum non nocere”. Tenendo conto che 1,3 milioni di profughi somali sono attualmente in Kenya, l’ Ambasciatore e Rappresentante Permanente della Repubblica del Kenya presso le Nazioni Unite a Ginevra, Okeyo, ha chiesto un rafforzamento degli impegni internazionali e ha ribadito che il riconoscimento dei diritti fondamentali rappresenta il primo passo verso la stabilità nella regione. Per il Dr. Shamsul Bari, esperto indipendente sulla situazione dei diritti umani in Somalia, la crisi non è stata una sorpresa. Purtroppo i suoi ripetuti avvertimenti sul pericolo della siccità non sono stati ascoltati. Dr. Bari sostiene che la crisi non è “spontanea”, ma che sia stata causata dall’uomo. Una crisi “prodotta dalla mancanza di obblighi” dello Stato e dalla mancanza di misure preventive della siccità. Ugualmente responsabili sono quei paesi che si impegnano a garantire fondi ad un altro paese ma poi vengono meno quando e’ ora di finanziarli. Infine, il signor Raouf Mazou (Direttore dell’Ufficio per l’Oriente e il Corno d’Africa) e la sig.ra Aimee Ansari (Oxfam International) hanno affrontato la questione degli sfollati interni e la risposta umanitaria alla crisi alimentare. I relatori del panel hanno espresso viva disapprovazione nei confronti della comunità internazionale che non avrebbe dovuto consentire al Corno d’Africa di piombare nella situazione catastrofica in cui si trova attualmente. Infine, ambasciatori, esperti ed operatori umanitari presenti al side event hanno fatto appello alla solidarietà internazionale attraverso azioni concrete da adottare nel lungo periodo per prevenire che altre crisi come questa si ripetano in futuro