La crisi nel corno d’Africa: promuovere un approccio basato sulla protezione dei diritti umani
Pertanto è dovere collettivo trovare soluzioni condivise per destinare risorse finanziarie e fornire aiuti mirati e costruttivi ai paesi del Corno d’Africa. Kang ha incoraggiato l’adozione di misure di prevenzione a lungo termine al fine di soddisfare i beni di prima necessità (cibo ed acqua potabile). Infine, ha sollecitato un coordinamento delle Nazioni Unite per garantire azioni umanitarie adeguate, in conformità con il principio “primum non nocere”. Tenendo conto che 1,3 milioni di profughi somali sono attualmente in Kenya, l’ Ambasciatore e Rappresentante Permanente della Repubblica del Kenya presso le Nazioni Unite a Ginevra, Okeyo, ha chiesto un rafforzamento degli impegni internazionali e ha ribadito che il riconoscimento dei diritti fondamentali rappresenta il primo passo verso la stabilità nella regione. Per il Dr. Shamsul Bari, esperto indipendente sulla situazione dei diritti umani in Somalia, la crisi non è stata una sorpresa. Purtroppo i suoi ripetuti avvertimenti sul pericolo della siccità non sono stati ascoltati. Dr. Bari sostiene che la crisi non è “spontanea”, ma che sia stata causata dall’uomo. Una crisi “prodotta dalla mancanza di obblighi” dello Stato e dalla mancanza di misure preventive della siccità. Ugualmente responsabili sono quei paesi che si impegnano a garantire fondi ad un altro paese ma poi vengono meno quando e’ ora di finanziarli. Infine, il signor Raouf Mazou (Direttore dell’Ufficio per l’Oriente e il Corno d’Africa) e la sig.ra Aimee Ansari (Oxfam International) hanno affrontato la questione degli sfollati interni e la risposta umanitaria alla crisi alimentare. I relatori del panel hanno espresso viva disapprovazione nei confronti della comunità internazionale che non avrebbe dovuto consentire al Corno d’Africa di piombare nella situazione catastrofica in cui si trova attualmente. Infine, ambasciatori, esperti ed operatori umanitari presenti al side event hanno fatto appello alla solidarietà internazionale attraverso azioni concrete da adottare nel lungo periodo per prevenire che altre crisi come questa si ripetano in futuro