La Palestina viene ammessa come membro dell’UNESCO

Il 31 ottobre l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ha votato favorevolmente perché la Palestina sia ammessa a tutti gli effetti come membro dell’agenzia con sede a Parigi. La mozione è stata approvata con 107 voti favorevoli, 14 contrari e 52 astensioni, portando il numero degli Stati Membri a 195.

Tra i voti contrari, si annoverano quelli di Stati Uniti e Israele. In un’intervista il Direttore Generale dell’UNESCO, Irina Bokova, ha espresso i suoi timori che vi siano gravi ripercussioni sul budget, tali da compromettere il futuro dell’Organizzazione. “E’ facile che i finanziamenti del nostro maggior contribuente, gli Stati Uniti, possano essere compromessi”. Il Direttore Generale ha sottolineato come a preoccupare non sia solo la stabilità del bilancio, ma il rischio che l’UNESCO perda il suo ruolo di piattaforma universale per il dialogo. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, dopo aver ricevuto la notizia, ha commentato sostenendo la necessità di una soluzione che preservi la stabilità finanziaria dell’organizzazione e ribadendo, ancora una volta, l’urgenza di una soluzione negoziata del conflitto israelo-palestinese.
Un altro serio problema riguarda l’effettività della membership palestinese, che potrà considerarsi tale solo dopo la firma e la ratifica della Costituzione dell’UNESCO. Questo processo diventa più complesso trattandosi di uno Stato non membro delle Nazioni Unite. L’ammissione palestinese all’UNESCO richiede, infatti, una raccomandazione da parte del Consiglio esecutivo dell’agenzia e i due terzi dei voti favorevoli della Conferenza Generale. Quest’ultima, che si riunisce ogni due anni, comprende gli Stati Membri dell’UNESCO, i Membri Associati, gli Stati Osservatori non membri, le organizzazioni intergovernative e non governative (ONG). Il suo compito è quello di definire l’agenda politica e monitorare il bilancio dell’Organizzazione. Il 25 ottobre, si è aperta la 36° sessione della Conferenza generale, che durerà fino al 10 novembre. Pertanto, si puó affermare che l’ammissione palestinese all’UNESCO é un processo ancora in corso il cui esito dipenderà dall’evoluzione dei delicati equilibri geo-politici.