La Partecipazione di IIMA e VIDES alla 35° Revisione Periodica Universale

La 35esima Sessione della Revisione Universale Periodica (c.d. Universal Periodic Review, UPR) si è tenuta al Palazzo delle Nazioni di Ginevra dal 20 al 31 gennaio 2020.

La revisione universale periodica è un meccanismo proprio del Consiglio dei Diritti Umani e la sua principale funzione è quella di revisionare tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite ogni quattro anni e mezzo, al fine di migliorare la situazione dei diritti umani in ogni Stato. Durante tale UPR, ogni Stato illustra quanto è stato posto in essere al fine di implementare le precedenti raccomandazioni e quali siano le sfide ancora da affrontare. A questo punto, il Gruppo di Lavoro dello UPR crea un nuovo set di raccomandazioni da fare allo Stato sotto esame.

IIMA e VIDES partecipano attivamente a questo processo, inviando un rapporto congiunto sulla base delle informazioni fornite dai membri sul campo: ogni rapporto contiene inoltre una lista di raccomandazioni che verranno prese in considerazione dal Gruppo di lavoro dello UPR.

Nel corso della 35esima sessione dello UPR, dei 14 Stati che sono stati esaminati, IIMA e VIDES hanno partecipato alla revisione di Spagna, Lesotho e Kenya, inviando, per questi, i relativi rapporti scritti (tali rapporti possono essere consultati nella seguente pagina http://www.iimageneva.org/it/rapporti/ ).

Tra le tante, le seguenti raccomandazioni sono state fatte dagli Stati membri del Gruppo di Lavoro dello UPR in linea con quelle proposte da IIMA e VIDES nei relativi rapporti:

  • La Spagna è stata invitata da diversi Stati a migliorare l’accesso all’educazione per i bambini con disabilità, a ridurre il numero di donne vittime di violenza di genere e a creare pari opportunità di lavoro per uomini e donne.
  • Il Lesotho è stato esortato a proteggere i diritti delle donne attraverso l’attuazione del Domestic Violence Bill, appoggiandone la sua immediata implementazione, e ad abrogare le previsioni normative che discriminano le donne e le ragazze.
  • Infine, il Kenya è stato sollecitato a continuare la sua battaglia contro il lavoro e lo sfruttamento minorile, garantendo l’obbligatorietà dell’educazione primaria. Gli Stati hanno inoltre incoraggiato il Kenya ad aumentare il budget destinato all’educazione, al fine di assicurare il pieno accesso a tale diritto.