Launch of the Right to Food and Nutrition Watch 2010

“L’occupazione delle terre e la problematica dell’accesso alla nutrizione”

Per promuovere la pubblicazione del progetto “The Right to Food and Nutrion Watch 2010”, si è tenuto lunedi 11 Ottobre 2010, presso la sala III della Sede del Centro Ecumenico Internazionale di Ginevra, dalle 14 alle 16, il seminario “L’occupazione delle terre e la problematica dell’accesso alla nutrizione”. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Ecumenica di advocacy congiuntamente all’Organizazione Mondiale contro la Tortura.
Nel 2010, la FAO ha stimato che il numero di persone che soffrono la fame cronica nel mondo sia di 925milioni: una minima ripresa rispetto al miliardo dello scorso anno. A soli cinque anni dalla data ultima per il raggiungimento degli obiettivi della Millennium Campaign “No excuse 2015” la sfida resta ancora aperta. La tavola rotonda ha riunito membri della società civile, tra cui ONG come IIMA, che hanno animato il dibattito con un particolare riferimento alle politiche da applicare per fronteggiare i numerosi problemi. Il seminario ha evidenziato di come malnutrizione, violenza ed Aids siano tristemente correlate.
Gli speakers hanno dimostrato attraverso i dati raccolti sul campo che l’occupazione delle terre e l’espulsione forzata e violenta delle popolazioni originarie, ha ulteriormente aggravato la problematica della fame in Africa, Asia ed America Latina. La collaborazione con l’Organizzazione Mondiale contro la Tortura nasce proprio dalla volontà di voler denunciare gli abusi subiti dalle popolazioni che originariamente abitavano le terre, ora espropriate.
Un’altra problematica emersa, in quanto legata alla malnutrizione, è quella dell’HIV. La malnutrizione è una delle prime cause di danni arrecati alla salute umana, tanto fisica quanto psicologica. La condizione terribile di chi soffre di HIV è fortemente aggravata dallo scarso accesso al cibo. Le due campagne portate avanti dalla Associazione Ecumenica di advocacy “Food for Life” e “Live the Promise” hanno contribuito a rendere l’opinione pubblica cosciente della connessione tra alimentazione e HIV.
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