Riforma del regime di protezione di investimenti: prospettive ed esperienze dei Paesi in Via di Sviluppo

Il 18 maggio 2016 ha avuto luogo alla Biblioteca delle Nazioni Unite il lancio del libro “Investment Treaties” – Views and experiences from
developing Countries – sulla Riforma del Regime di
Protezione degli investimenti.
I relatori sono stati il Prof.
Carlos Correa, Consulente speciale per il Commercio e la Proprietà
intellettuale, South Centre, Hemr Xavier Carim, Ambasciatore del Sud Africa all’Organizzazione Internazionale del Commercio, Elisabeth Tuerk, Direttore della Sezione
Internazionale degli Accordi sugli Investimenti, UNCTAD, Kinda Mohamadieh,
Ricercatrice Associata, South Centre. L’evento è stato introdotto da Martin
Khor, Direttore Esecutivo di South Centre.
Questo argomento è all’ordine
del giorno perché il dibattito sulle implicazioni dei Trattati di investimento
internazionali e il sistema di risoluzione delle controversie Investitore –
Stato si sta intensificando e ampliando.
Gli autori hanno sottolineato che il problema del
regime di protezione degli investimenti è multistrato e complesso ed è radicato
in varie carenze :I. Lo squilibrio nelle disposizioni dei trattati di
investimento (definizione di investimento e investitore, libero trasferimento
dei capitali, diritto di stabilimento, la protezione da esproprio diretto e
indiretto) che si concentrano sui diritti degli investitori e sulle
responsabilità di abbandono degli investitori;II.Le disposizioni del Trattato,
che permettono un’ interpretazione estesa da parte di arbitri; III.La mancanza
di trasparenza e di disponibilità d’informazione pubblica.


C’è un crescente consenso sul
fatto che il regime di protezione degli investimenti deve essere riformato.
Sia paesi sviluppati che in via di
sviluppo, hanno preso in considerazione varie riforme e potenziali alternative,
anche attraverso la rinegoziazione o la risoluzione dei Trattati di investimenti. Questa situazione è stata innescata
dagli Stati per la crescente esposizione ai crediti da parte degli investitori,
che si rivolgono all’arbitrato per ovviare ad una vasta gamma di misure
governative.
Ciò che è chiaro per gli
ospiti illustri è di cogliere la stretta relazione tra gli investimenti diretti
esteri, il contratto d’ investimento e lo sviluppo economico dei paesi.
Elisabeth Tuerk, in
particolare, ha messo in evidenza che il quadro politico descritto dall’UNCTAD
nel World
Investment Report 2015
 richiama il miglioramento degli
investimenti attraverso la creazione dei ” Tribunali Internazionali degli
Investimenti “.

Nelle loro osservazioni
conclusive i componenti del panel hanno risposto alla domanda “Che cosa si
può fare meglio?” rispondendo che la prima cosa è quella di investire in
modo responsabile e la seconda è quella di guardare ai Trattati attuali di
India e Sud Africa come modelli.