Side Event di IIMA e VIDES,16 Settembre 2011: “Giovani Volontari e Diritti Umani”

Il 16 settembre 2011, VIDES Internazionale, in collaborazione con IIMA, ha organizzato un side event a Palais des Nations di Ginevra. L’evento è stato sponsorizzato dalle Missioni Permanenti di Costa Rica, Italia, Paraguay, Uruguay, Santa Sede e dalla Piattaforma delle ONG sul diritto all’educazione.
L’incontro, dal titolo “Giovani Volontari e Diritti Umani“, risponde perfettamente alla  richiesta lanciata dal Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moon di sollecitare “la comunità internazionale a sostenere i giovani come soggetto di cambiamento e sviluppo.” Gli intervenenti all’evento si sono concentrati sulle attività di volontariato realizzate dai giovani delle varie organizzazioni nei rispettivi paesi e sui contributi dei governi.

La moderatrice, María Francisca Ize-Charrin, ex direttore della Divisione Operazioni sul Campo e Cooperazione Tecnica dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani (OHCHR), ha introdotto l’importanza del volontariato per le ONG e le Nazioni Unite ed ha ringraziato gli ambasciatori e i relatori per il loro prezioso contributo in materia.
Il primo oratore, Leonor Salazar, Direttore Generale di VIDES Internazionale, ha introdotto la missione dell’organizzazione che è radicata nell’educazione dei giovani attraverso l’attivismo sociale e il volontariato come strumento per l’attuazione dei diritti umani.  Leonor Salazar ha affermato che “il volontariato stimola le migliori energie e capacità per lo sviluppo dei giovani permettendo a ciascuno di essere un prezioso ed efficace strumento per la democrazia e la pace nella società.” Ribadendo questi concetti, Leonor Salazar ha illustrato come alcuni giovani volontari VIDES siano riusciti a creare delle “buone prassi” in diverse località del mondo. Queste buone prassi sono il cuore dei gruppi VIDES e si basano sulla collaborazione tra i giovani, le comunità emarginate e i governi locali.
Il secondo relatore, Silvia Crafa, volontaria del VIDES Veneto, Italia, ha posto l’attenzione sulla migrazione giovanile nella sua regione. Il VIDES Veneto rivolge le proprie attività a immigrati, donne e giovani per i quali sono stati creati alcuni “laboratori di umanità”, che consistono in lezioni di lingua, scambio interculturale, servizi di supporto psicologico e campagne di sensibilizzazione per i diritti umani rivolte principalmente ai giovani della comunità. Una volontaria che lavora con Silvia Crafa, descrivendo la sua esperienza con il VIDES, ha detto: “vivo lo stile puro della collaborazione come alternativa alla competizione.”
La seconda volontaria italiana, Simona Sassano, ha presentato l’approccio utilizzato dal VIDES Piemonte nell’accogliere i giovani migranti. Simona ha illustrato questa metodologia che punta sulla valorizzazione delle comunità e dei giovani emarginati attraverso l’educazione e la formazione. Simona ha, infine, sottolineato la necessità di una continua collaborazione con il governo e il bisogno di un supporto per i programmi futuri.
L’incontro è stato onorato dalla presenza di S.E. Laura Mirachian, Ambasciatore d’Italia, che ha aperto il suo intervento manifestando il suo apprezzamento per gli sforzi di VIDES Piemonte e Veneto a favore dell’integrazione degli immigrati. Dopo aver fornito delle informazioni sulla situazione dell’immigrazione italiana, affermando che il numero d’immigrati provenienti dalla sola Libia nell’ultimo anno è stato di 50.000 persone, ha ricordato che a sua volta l’Italia è stata sin dagli anni ’20 un paese di migranti, e per questo ben consapevole delle difficoltà che la migrazione comporta. Ha, successivamente, riconosciuto e ringraziato le organizzazioni cattoliche e le ONG per la capacità, finora dimostrata, di rispondere alla continua richiesta di inclusione sociale, ma ha ribadito la necessità che la società civile continui ad adottare misure per aiutare gli immigrati.
L’ambasciatore ungherese, il Dott. Istaván Lakatos, ha proseguito parlando di quanto fosse alta la posta in gioco per la nuova generazione di giovani ungheresi nel rivendicare i propri diritti umani. Ha spiegato che i giovani hanno adottato l’atteggiamento di “dover” lottare per i propri diritti, come strumento essenziale per avvicinarsi alla politica ungherese. Inoltre, ha affermato che l’educazione non ha alcuna rilevanza senza il buon esempio, ponendo l’accento sui programmi che favoriscono la partecipazione dei giovani anche alla vita politica.
In seguito, è intervenuto l’Ambasciatore del Paraguay, S.E. Federico A. Gonález, il quale ha condiviso l’impossibilità da parte del suo governo di ignorare il forte impatto che i giovani possono avere sulla società paraguayana in quanto essa è composta prevalentemente da giovani. Infatti, si è soffermato sui circa 18.000 giovani volontari che dimostrano oggi di essere capaci di rispondere ai  bisogni del Paese in ambito educativo, della salute e della promozione dei diritti umani attraverso attività educative e sociali.
Infine, l’ultimo ambasciatore a prendere la parola è stato S.E. Christian Guillermet-Fernandez, del Costa Rica, il quale ha riconosciuto che essendo il suo paese in fase di sviluppo confida pienamente nei giovani e nella solidarietà della comunità internazionale al fine di  realizzare ulteriori cambiamenti. Per progredire lungo questo cammino ha evidenziato tre fattori importanti: non c’è un limite di età per il volontariato, in quanto tutti dovrebbero essere attivi nel favorire i ​​miglioramenti sociali; è importante stimolare il desiderio dei giovani ad essere coinvolti anche sul fronte politico; ed infine, è necessario riconoscere il legame imprescindibile tra i giovani e la società globale come strumento per garantire un futuro migliore.
Dopo gli interventi degli ambasciatori, la volontaria Anna Szentes, del VIDES Ungheria, ha presentato il progetto “I giovani e l’impegno per l’inclusione sociale dei bambini Rom”. Anna ha illustrato le attività del centro giovanile VIDES in Mogoyoród, realizzate in collaborazione con partner istituzionali, le quali si concentrano su diritti umani, valorizzazione della cultura ungherese e rom, educazione dei rom,  collaborazione attiva e campagne di sensibilizzazione. Secondo la sua personale esperienza i giovani e volontari nel centro crescono nel rispetto reciproco divenendo “promotori dei diritti umani e futuri volontari”.
Successivamente, ha preso la parola Ana Nieto, rappresentante di Helsiki España, la quale ha presentato la sua organizzazione che lavora in stretta collaborazione con università e docenti universitari con l’obiettivo di realizzare corsi di formazione sullo sviluppo. Ana Nieto ha spiegato come il network promuove l’educazione e l’esperienza pratica attraverso la collaborazione di ONG, studenti e professori. Ella ha, infine, aggiunto che le attività di volontariato sono preziose occasioni per dare un’esperienza pratica ai giovani.
Il Consigliere dell’Uruguay, Estela Queirolo de Tealdi, ha riconosciuto l’importanza dei giovani nel contesto globale. L’Uruguay, con altri paesi ispanici, ha partecipato alla convenzione Iberoamericana de Derechos de los Jóvenes che cerca di promuovere e rafforzare le potenzialità dei giovani. Estela ha dichiarato che: “i giovani dell’Uruguay sono il gruppo con più potenzialità per contribuire allo sviluppo.” Infine, ha riconosciuto di considerare essenziale la partecipazione dei giovani nel sostenere la comunità al fine di favorire il miglioramento sociale, i diritti umani e la convivenza.
L​a volontaria Ana María Mendieta Garcia, del VIDES Barcelona, Spagna, ha posto l’accento sui giovani e la solidarietà internazionale. Ana ha spiegato che il VIDES Spagna raggiunge due obiettivi principali: agire contro la povertà attraverso lo sviluppo sostenibile e denunciare positivamente gli atteggiamenti e le politiche contro la vita e la dignità delle persone. Ana ha illustrato il ruolo dei volontari nei progetti VIDES, spiegando come le attività di volontariato non solo hanno un impatto positivo sui beneficiari diretti, ma riescono anche a cambiare la vita dei volontari, i quali “abbracciano il volontariato come scelta per la vita” riuscendo a mettere in pratica i valori di giustizia, uguaglianza e solidarietà e a diventare attivi promotori dei diritti umani.
Jean Benoît Charrin si è, invece, soffermato sul diritto all’acqua e il ruolo dei giovani per difendere questo diritto umano  Egli ha sostenuto che il futuro ha bisogno di giovani istruiti e con esperienza in ambito politico per far valere il diritto ad un’acqua potabile e sicura. Jean Benoît Charrin ha ben distinto la necessità di coinvolgere i giovani ad affrontare adeguatamente alcuni tumulti politici dicendo che i giovani, che attualmente partecipano alla primavera araba, hanno dimostrato di non avere la capacità di affrontare efficacemente i problemi. Jean Benoît Charrin ha concluso sostenendo che  “i giovani se adeguatamente mobilizzati ” sono necessari per prevenire future catastrofi.
Ricardo Espinosa, Direttore del NGO Liaison delle Nazioni Unite di Ginevra (UNOG), ha riconosciuto la presenza attiva dei giovani all’interno del sistema delle Nazioni Unite. Egli ha affermato che secondo il rapporto delle Nazioni Unite del 2009, 3.450 stagisti sono stati impiegati in 18 diverse agenzie delle Nazioni Unite lavorando con professionalità ed esperienza. Inoltre, ha sottolineato come questa  partecipazione rifletta il ruolo dei giovani che sono attualmente impegnati nel dibattito internazionale, come attori e protagonisti attivi del cambiamento.
L’ultimo importante relatore, Jorge M. Dias Ferreira, che ha parlato a nome della piattaforma delle ONG per il Diritto all’Educazione, ha offerto un’analisi obiettiva del ruolo dei giovani volontari dal punto di vista psicologico ed educativo. Ferreira ha spiegato come “il volontariato possa contribuire a dare maggiore consapevolezza della dignità umana e a promuovere i diritti umani”; attraverso questa attività i giovani possono diventare i principali attori dello sviluppo sociale. Inoltre, egli vede il volontariato come un’opportunità per gli stessi giovani di “valorizzare le proprie capacità e realizzarsi integralmente come persone.”
L’obiettivo dell’incontro è stato raggiunto con successo, infatti, come MariaGrazia Caputo, rappresentante di IIMA, ha affermato: “per la prima volta i governi sono stati invitati a riflettere sul ruolo dei giovani come protagonisti e non come mero oggetto di misure e azioni governative.” Ambasciatori, volontari, specialisti e giovani hanno contribuito alla discussione ribadendo la necessità di investire sulle generazioni future per garantire un mondo migliore.